ROCCA DI NETO 1950
testo di Federico Patellani
Sono in Calabria con Lionel Birch, vice direttore del settimanale inglese PICTURE POST: gli inglesi puntano su una rivoluzione in Calabria per quest’anno. La realtà ci offre un’occupazione di terre del barone Michele Galluccio nella zona del Consorzio del Basso Neto, la buona volontà, e l’impreparazione dei capintesta dell’Ente Sila, presi dalla follia dello “scorporo” e incuranti invece dei rischi insiti nel non avere preventivamente organizzato la falda montana del territorio; la prova che i baroni sono ancora i padroni del pallino, tanto è vero che l’Ente Sila spesso scorpora, e paga, i terreni di cui i baroni vogliono disfarsi. Nella foto Francesco Marangolo, uno degli organizzatori dell’invasione sui terreni Galluccio.
Occupare terre è un’attività periodica riservata ai “centri d’occupazione”, località ritenute più idonee d’altre per il compito che gli è fissato. I terreni occupati sono sempre gli stessi. I padroni accusano gli invasori di rovinare i boschi e raccolti; gli invasori sostengono che con le loro azioni “redimono” la terra. Nei pressi di Crotone due principali “centri d’occupazione” sono Rocca di Neto e Melissa.