Dom. Nov 24th, 2024
a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo

 " titiddru " "azziddricari "

La parola " dialetto " deriva dal greco "dialectós ", che significa lingua parlata.
Se l'italiano (lingua comune a tutta la nazione), è capace di mettere in relazione tra loro italiani di diversa provenienza geografica, la scomparsa del dialetto potrebbe gravemente compromettere il patrimonio culturale del nostro Paese (Italia) !
Il nostro dialetto è la nostra storia, ricca di tradizioni , usi e costumi.
Avremo certamente ascoltato , come è capitato a me , il motto : " uacchi cumi nu griddru e mani sutta u titiddru “.
"occhi svegli e mani a posto ".
"u titiddru " è   l' ascella , una parte del nostro corpo, usata in più circostanze per molti usi.
Utile, nel lavoro, per agganciare utensili o oggetti di vario genere   da operai, casalinghe, artigiani e professionisti, sopratutto in aiuto alle mani occupate.
Ho ancora impresse nella memoria le scene di alcuni braccianti, che si ritiravano dai campi, con fasci di legna secca sotto le ascelle.
O l'esattore delle tasse che, nell'atto di notificare, stringeva sotto un'ascella l' odiata borsa!
E, quante donne si recavano al fiume, sotto il peso di fagotti pieni di panni da lavare, sia sulla testa che sotto le ascelle!
Momenti di vita "vissuta"!

Percorso delle parole
Le due parole, cioè " titiddru" e " azziddricari " derivano dal latino "titillare " che significa "solleticare, stuzzicare ".
Notiamo la vivace intuizione dei nostri avi.
Dalla stessa base (radice )del latino hanno formato un nome, "titiddru" ed un verbo, "azziddricare".
Come accade nella parola " bello " che cambia in "biaddru “ la doppia “ l l " delle nostre parole è stata tramutata in doppia " dd", trasferendo il significato alla zona ascellare.
I nostri avi hanno, così, creato il " traslato " , linguaggio figurato, usato da poeti e scrittori illustri dal duecento fino ai giorni nostri.
Consiste nel trasferire una parola o un 'espressione dal significato proprio a un altro significato che abbia qualche relazione col primo, (da " solleticare " ad "ascella " ).
Nel nostro dialetto "u titiddru "ha assunto anche l 'idea di un gesto  a tenaglia.
Ancor più interessante è l'analisi etimologica di "azziddricare ".
Come se a qualcuno che si vuole generare il solletico, gli si dica: "ad- titillare ".Cioè: " vai verso l'ascella".
" ad "in latino indica il movimento verso cui dirigersi.
Anche in questo caso , il raddoppio della "z z" iniziale, seguito dal raddoppio della doppia " l l" , costituisce la connotazione del nostro dialetto.
Un verbo originalissimo , fortunatamente ancora in uso, che desta , sopratutto nei bambini , la gioia di ridere , provocata proprio dall ' attività del solletico sotto l'ascella.

Di quellinatiaroccadineto

Benvenuti nel Blog personale di Domenico Turco

Rispondi