Lun. Nov 25th, 2024
 A cura del prof. Franco Delfino Cosimo

"Suzu " o " gnelatina"
Fra la nostra gente, intorno agli anni trenta, la primitiva parola "suzu" era quella che, delle due, predominava nel linguaggio quotidiano.
Successivamente prevarrà : "gnelatina ".
Spesso abbiamo ascoltato : "del maiale non si buttava via niente", date le estreme condizioni di povertà della stragrande maggioranza delle popolazioni di allora.
Il ruolo della carne di maiale era fondamentale per l'alimentazione della famiglia, tanto da assumere una funzione sociale nella vita rurale, maggioranza della nostra gente.
Nel 1921 Rocca di Neto contava 1472 abitanti.
Se si escludevano molti giovani, partiti per la guerra, la maggior parte di quelli rimasti cercavano di ricavare dai campi scarsi prodotti per vivere.
Il maiale , per essere salvaguardato da furti od intemperie, era persino ricoverato nella modesta abitazione in cui alloggiava la famiglia che lo possedeva.
Con la riforma agraria (1950 ), le campagne del Crotonose, erano diventate meno isolate, grazie alla costruzione di case rurali. Immancabile, a poca distanza, sorgeva il porcile, fulcro dell'allevamento del maiale e dell'approvvigionamento famigliare.
" U suzu " veniva preparato utilizzando le parti povere del maiale: cotenna, zampe, testa, coda, lingua ed orecchie, dopo un attento ed esperto procedimento.
Torniamo all'origine della parola. " suzu "deriva dal latino e dal greco.
È una di quelle parole che costituiscono la simbiosi della
nostra storia e richiama la nostra eredità prevalente del latino e del greco.
In latino,infatti, "sus " significa "maiale ",così come in greco "sus ".
Come siamo arrivati a "suzu "?
Nel dativo ed ablativo plurali latini troviamo la forma "subus ". Ce lo testimonia Cicerone,Ovidio ed altri.
In Omero troviamo "sus", (nom.sing) e (acc.pl.).
Se vogliamo abbracciare l'origine greca, deduciamo che "sus" diventa "suzu ", a seguito della trasformazione della "s " finale in "z" con l'aggiunta della "u" finale, propria del genere dialettale maschile, usato da noi in molte parole.
Sono le note dinamiche linguistiche, con presenza quasi costante, nel nostro dialetto.
Se ci sembra più confacente l'origine latina, alimentata dal suono che ci trasmette "subus",possiamo  affermare che: spesso, ad inizio di parola o nel corpo della stessa, la" b "si trasforma in " z", nel nostro dialetto, fino a formare "suzu ", lasciando cadere l'altra "s " finale.
Concludiamo,perciò, dicendo che abbiamo ereditato il termine dall'insieme linguistico dei Romani e dei Greci.
Ricordiamo che, dopo la caduta del Sacro Romano Impero d'Occidente ( 476 d.C.) e la conseguente conquista da parte dei "barbari" d'oltralpe , si crearono ampie aree incolte, boscaglia e paludi.
Anche nei comuni della valle del Neto il fenomeno ebbe conseguenze notevoli. Il maiale fu ospite gradito di moltissime terre e anche di molti nuclei famigliari.

Di quellinatiaroccadineto

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