Lun. Nov 25th, 2024

a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo

" sazizza "   " sazizzuni "
  " sazizzeddra"
      La parola " madre " , di cui vogliamo parlare , è una di quelle che ha attraversato i secoli mantenendo morfologicamente la sua originaria struttura.
     Deriva dal latino .
E' presente già in Cicerone, Terenzio Varrone e Marziale.
Siamo nel 1° secolo A.C. e nel 1° D.C.
Ma la ritroviamo, ancora  prima in Omero, nel XX canto dell'Odissea.
Ulisse ,di ritorno dal suo lungo viaggio, pensa come aggredire i Proci, disteso nell'atrio della reggia di Itaca .
 I suoi pensieri sono paragonati ad un insaccato che si rivolta sulla fiamma ancora non cotto (" quella guisa che pien di sangue,e d'adipe ventriglio,uom che si distrugge di vederlo incotto)vv.30-35.
Cicerone afferma che la salsiccia l'ha assaggiata dagli schiavi lucani in occasione della conquista della Lucania (oggi Basilicata) da parte dei Romani .
Si contendono la sua origine sia i Veneti che i Lombardi.
Diciamo , ad ogni modo , che questo tanto gustato e diffuso salume deve certamente la sua primitiva fama al fatto che poteva essere conservato per lunghi periodi e trasportato dall'esercito durante I viaggi.
Una garanzia contro la fame. 
Percorso della parola
La forma che usiamo , cioè  "sazizza "deriva dall"insieme di salus (salato )e insicium o insicia (polpetta o carne tagliata).
Durante il percorso , tra le due parole si è verificata una crasi, cioè un taglio di alcune sillabe.
Così "salus " è  diventata "sal" , mentre  "insicia " è diventata "sicia" 
"Sal + sicia " hanno originato " salsicia", che i nostri avi hanno trasformato in "sazizza ",mentre in lingua italiana " salsiccia ".
"Sazizzuni " e " sazizzeddra " sono i derivati che tutti noi conosciamo e di cui andiamo orgogliosi.
La nostra "sazizza" sta conquistando la gola di tanti buongustai sparsi per il mondo.

Di quellinatiaroccadineto

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