a cura del Prof. Franco delfino Cosimo
I dialetti italiani sono gli eredi naturali del latino volgare parlato nelle singole località della nostra penisola. Diverso il percorso delle parole che analizziamo. " putiga " :putigheddra " " putighinu " "putigaru " Diciamo subito che tutte le parole descritte derivano nel significato da : " bottega". Nel nostro dialetto " a putiga " è il luogo in cui si svolge e si pratica il commercio per lo più al dettaglio. " a putigheddra " è una piccola bottega, sia per dimensioni che per varietà di merci. " u putigaru " : è colui che.gestisce la vendita " u putighinu " , invece , è da collegare esclusivamente alla bottega dei Tabacchi. Si nota , in questo caso , la meravigliosa ricerca dei nostri antenati per arricchire il linguaggio. Ora analizziamo la parola : " putiga " da cui discendono le altre. Prima della caduta dell' Impero romano il mondo latino era venuto in contatto con il mondo germanico . Nei secoli VI e VIII , ai tempi dell'Esarcato di Ravenna , c'è uno stretto contatto con i Bizantini , esperti navigatori e mercanti. Come , dunque , è arrivata fino a noi la parola "putiga " ? È una parola greca di origine bizantina, che è stata ripresa dai Latini , che l'hanno chiamata "apotheca"; IGreci, prima dei Latini , l'hanno chiamata "apothēke". Essendo noi eredi della cultura e della civiltà greca (è un privilegio di cui dovremo sempre andare fieri), possiamo concludere che " a putiga " ci lega alla lingua greca. Più correttamente diciamo che è un grecismo derivato dai Bizantini. Modo di dire , molto bello e significativo: "jhiudati a putiga ". " abbottonati i calzoni aperti " La metafora è ricca ed intensa di significato.