Dom. Nov 24th, 2024
a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo 

    Sono tutte parole che abbiamo avuto modo diascoltare in occasione di partecipare a giochi,
sopratutto gare , in cui c"erano regole da rispettare.
   
Le stesse stanno per sparire nell'uso del nostro linguaggio dialettale.
  Eppure sono piene di originalità e di grande creatività !
   
Percorso delle parole

  La parola capostipite è " lizza".
Venne usata , per prima , da Ariosto col significato di un luogo chiuso, in cui si effettuavano esercizi con le armi.(27° canto Orlando furioso).
    
Se vogliamo tornare più indietro negli anni, dobbiamo riferirci al francese antico : " lice ".
   Altri la fanno derivare dalla voce germanica " listja"
  
 Non sappiamo da chi abbiano attinto i nostri antenati ; è, comunque ,oltremodo ammirevole, la capacità di creare linguaggio e adattarlo alla quotidianità  estendolo a vari contesti.

" a lizzeddra " si aveva e si ha quando , tra due o più ragazzi che giocano, qualcuno  trova il pretesto di non rispettare le regole , volendo imporre il suo operato.
   
 Il suffisso " ddra" che ,in alcune nostre parole ha un significato vezzeggiativo, esempio (guagliuneddra ,jhesiceddra) in questo caso ha un significato dispregiativo.
   
Parimenti " u lizzeddrusu "è colui che si fa promotore di "lizzeddre"
   Molto più originale e creata anch'essa dai nostri avi appare la voce:  "lizzicastuartu".
   
Dal punto di vista linguistico , notiamo la capacità di avere saputo comporre una parola con l'unione di un verbo :" lizzica" (creato apposta)e di un aggettivo.
  
Il concetto è rafforzato ed è doppiamente riferito a chi adduce pretesti inutili per farsi ragione.
   Succedeva non solo nei giochi dei ragazzi, ma anche tra confinanti di terreni, tra 

commercianti e clienti ecc.
   Tutto un mondo che rasentava anche la prepotenza!

Di quellinatiaroccadineto

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