Dom. Nov 24th, 2024
IL PRESEPE
Arte - Storia - Tradizione
Il presepe, l’antica usanza della rappresentazione della nascita di Gesù, è insieme all’albero di Natale la più conosciuta e antica tra le tradizioni natalizie.
Nacque in Italia nel Medioevo, e da allora l’affascinante raffigurazione sacra con il suo eterno messaggio di pace si perpetua in tutto il mondo dove, intrecciandosi con le varie culture locali, ha dato vita a tante bellissime usanze.
Il presepe, parola che deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini (da prae, innanzi e saepes, recinto), fu inventato in Italia da San Francesco d’Assisi.
Il Santo, nella notte del Natale 1223 a Greccio nel Lazio, per rendere comprensibile a tutti quel passo così importante delle Sacre Scritture volle celebrare la Santa Messa rievocando l’evento della nascita di Gesù con persone in carne e ossa, il primo presepe vivente della storia.
Secondo la leggenda, per raffigurare Gesù Bambino durante la Messa, fu usato un fantoccio di legno avvolto da fasce che incredibilmente prese vita e si mosse più volte tra le braccia di San Francesco, fra lo stupore dei presenti.
Il presepe tradizionale, così come lo conosciamo oggi, è una complessa composizione plastica della Natività di Gesù Cristo, con statue di varia grandezza fatte con materiali vari e disposte in un ambiente ricostruito in modo realistico. Il presepe napoletano, o partenopeo, è il più conosciuto e il più diffuso in tutta l’Italia soprattutto meridionale.
Le statue dei pastori sono in terracotta, prodotte con tecniche artigiananali molto antiche, in molto casi vere proprie opere d’arte, prodotte e vendute a Napoli in via San Gregorio Armeno, la via dei presepi e dei pastorari.
Ma come costruire un bellissimo presepe, secondo la migliore tradizione meridionale, emuli del grande Eduardo in Natale in casa Cupiello?
Innanzitutto sappiate che gli elementi essenziali del presepe sono la grotta o la capanna, la mangiatoia di Gesù bambino, Giuseppe e Maria, i magi, i pastori, le pecore, il bue e l’asinello e gli angeli.
Gli altri personaggi del presepe napoletano sono Benino, il pastorello che dorme beato e che si immagina dia origine al presepe sognando. Non bisogna svegliarlo altrimenti il presepe sparisce.
Il vinaio, chiamato anche Cicci Bacco, retaggio dell’antica divinità pagana Bacco, il pescatore che ricorda San Pietro, il pescatore di anime, i due compari che giocano a carte, zi’ Vicienzo e zi’ Pascale, sono la personificazione del Vizio e della Morte, la zingara, la giovane donna che prevede il futuro e predice la passione di Gesù, Stefania, una giovane donna che riuscì ad adorare Gesù fingendosi madre diventandolo poi davvero per un intervento miracoloso.
I venditori sono almeno dodici, e rappresentano i mesi dell’anno: Gennaio macellaio o salumiere, Febbraio venditore di ricotta e formaggio, Marzo pollivendolo e venditore di uccelli, Aprile venditore di uova, Maggio rappresentato da una coppia di sposi recanti un cesto di ciliegie e di frutta, Giugno panettiere o farinaro, Luglio venditore di pomodori, Agosto venditore di cocomeri, Settembre venditore di fichi o seminatore, Ottobre vinaio o cacciatore, Novembre venditore di castagne, Dicembre pescivendolo o pescatore.
Le statuine in terracotta, costose e un po’ delicate, si possono naturalmente sostituire con statuette fatte con altro materiale, altrettanto belle. Preparate quindi una base, che può essere un tavolo o un ripiano, più o meno grande a seconda dei pastori che avete, predisponendo tre ambienti, cioè la grotta al centro e gli altri due ai lati, ricordandovi che in generale a destra si pongono i commercianti, a sinistra gli artigiani.
La statuina di Gesù Bambino viene collocata al suo posto allo scoccare della mezzanotte del 24 dicembre, mentre le figure dei re magi si dispongono a destra della grotta (l’Oriente) e distanti, perché si avvicinano a Gesù solo il 6 gennaio. Gli angeli vicino alla grotta e in alto, mentre i pastori, che rappresentano l’Umanità più semplice e umile, e i loro animali intorno alla natività.

Di quellinatiaroccadineto

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