a cura del prof. Franco Delfino Cosimo
” giuviniaddru ” vecchiariddru “
Modi di dire:
” chiama nu giuviniaddru ppi mi dari na manu ! “
” benidìca ! quat’anni tena su viacchiu ? “
(che fortuna! quanti anni ha questo vecchio?”)
I modi di dire che riguardano i giovani e i vecchi sono tantissimi altri ; quelli sopradescritti ci aiutano a capire meglio
il vero significato delle nostre parole.
Premettiamo , prima di tutto , che nella società romana il giovane era l’uomo dai 30 ai 50 anni.
Il vecchio dai 50 anni in poi.
Percorso delle parole
” giuviniaddru ” è un vezzeggiativo di “giuvini”(giovane).
Molti studiosi di etimologia fanno risalire l’etimo latino ” iuvenis” alla radice “yuvan”,
di provenienza sanscrito col significato di ” giovane ” o ,in senso figurato, “forte “.
I nostri avi , invece , hanno adottato il significato che alla parola aveva dato Varrone ,famoso grammatico latino del primo secolo a.C.
” giuviniaddru ” deriva da “iuvare ” ( giovare) ed è colui che ha un’età che possa essere d’aiuto agli altri.
Essendo l’età più bella e più forte della vita , potremmo anche risalire con un po’ di fantasia, alla radice ” dyu “che significa :” essere lieto “.
“viacchiu” che i Latini chiamavano “senex” era l’uomo dopo i 50 anni.
I nostri avi hanno formato la parola
rifacendosi a ” vetulus ” diminuitivo di ” vetus”.
Con molta perizia hanno derivato la parola ” viacchiu ” da ” vetlus” che , successivamente, hanno trasformato in “veclus “.
Da ” veclus “, già in uso nel latino popolare, hanno formato ” viacchiu” col significato di ” annoso”, cioè avanti negli anni.
Un percorso davvero suggestivo!