Dom. Nov 24th, 2024
a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo

" cotuliare" "cotuliata “ " cotuliaturi “ "scotulare " "scotulata "

Non è, di certo , irrilevante la presenza di alcune parole del nostro dialetto in canzoni , 
nenie o stornelli della nostra tradizione, come nella "strina " (strenna)!
    È, piuttosto , l'inclusione del nostro stato d'animo nella storia del nostro vissuto.

" canta ru gaddru e scotula ri pinni
  ti lassu a buonanotte e jamuninni"

(canta il gallo e scuote le penne
 ti lascio la buonanotte e andiamo via )

    Sono i versi conclusivi della 
" strina " che si "portava " e , ancora oggi , si " porta " in occasione delle feste natalizie per 
augurare ad amici , parenti o fidanzati un futuro di salute e di prosperità.

    Il testo, nella sua interezza , con varianti locali , degno di essere annoverato tra i componimenti 
della poetica greco-latina o quella dei trovatori, suscita sia nei cantori che nei destinatari un 
profondo compiacimento.

     Le parole sono accompagnate dal suono tradizionale e coinvolgente della fisarmonica, 
della chitarra e del mandolino.
    Sempre più rara la presenza della zampogna.
    Si fa l'alba. Il gallo canta , scuote le penne e dibatte le ali.
    E' l'invito a tornare agli impegni del nuovo giorno , il ritorno alla sacralità del lavoro.

    Inserito in un 'atmosfera incantata , è il canto dell'amicizia, dell'amore , della solidarietà, 
dell"accoglienza!

    Ma torniamo alle nostre parole.

Per coglierne il significato dobbiamo partire dal latino 
" quatĕre "  che significa "agitare, scuotere " , ma anche da "concutĕre", di pari significato.

     Vi è di più! 
 In greco , " skutos " indica la frusta, lo staffile di cuoio , che include l'idea del movimento.
    " cotulare o cotuliare "   assomma , perciò, sia il concetto latino che greco.
      Una lodevole integrazione!
      Quando premettiamo il prefisso  " s ", come nel verbo " scotulare ",ci riferiamo ad un senso 
di mancanza, privazione.

       Indaghiamo, ora, con alcuni esempi di significato intensivo (introdotti da " co " )e  privativo,
(introdotti da "sco").

   " ti fazzu na cotuliata i mazzi "
 ( ti faccio una scarica di mazzate);

   " simu juti a cotuliare l'alivi"
  (siamo andati a scuotere i rami d'ulivo);

   "dumani venanu i cotuliaturi "
  (domani verranno coloro che sanno scuotere i rami della pianta );

con il prefisso " s " :

  " scotulati i scarpi prima i trasiri"
  (scuotiti le scarpe prima di entrare);

   " m'ha scotulatu tutta a purvirata intra a faccia"
  (mi hai riversato tutta la polvere in faccia);

    "va' a scotulare u misali "
    (vai a scuotere la tovaglia da tavola ).

   È piacevolissimo annotare la ricchezza lessicale dei nostri avi!
   Uno scrigno di modi di dire delle nostre radici , ben attaccate ad una base linguistica di tutto rispetto.

Di quellinatiaroccadineto

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