Lun. Nov 25th, 2024
a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo 
Parole del nostro dialetto 

  " cinicu "   " cinismu " 
   
Capita , spesso , nel nostro dialetto , di incontrare parole che sono 
la sintesi della  lingua greca e latina. 
    
Quando diciamo a qualcuno : " cumi si cinicu " vogliamo intendere 
che è una  "persona priva di scrupoli " , una persona che rasenta 
l'indifferenza , senza farsi toccare dai sentimenti. 
    
Percorso della parola
    Deriva dal greco :" kuon " che significa "cane " e derivato 
" kynikós " , che significa "canino "
   In latino è diventato " cynicus ". 

      Il legame con la parola " cane " è  dovuto al fatto che Diogene ,
capostipite dei Cinici, si definiva  "cane " ed affermava che nessuno 
di quelli che lo lodavano osava uscire insieme con lui a caccia. 

    Dal latino i nostri avi hanno fatto loro il termine e lo hanno 
adattato mirabilmente al nostro contesto, dandogli un significato 
originale , che dimostra la loro genialità. 
   Dare del " cinico "  a qualcuno è come dirgli : "menefreghista "  
"persona che non si piega dinnanzi  ai sentimenti lieti o tristi ". 

    A questo punto, però , per capire fino in fondo qual sia stata la  
creatività dei nostri antenati , è opportuno che precisiamo che la 
figura del Cinico , in Grecia , aveva un significato molto diverso. 

   Il " cinico" era colui che non aveva bisogno di nessuna cosa che 
fosse al di fuori del necessario. 
   Era colui che affermava che la nudità era migliore di ogni veste 
e che la nuda terra per dormire era il più morbido dei giacigli.
    Infatti, l'espressione : "fari na vita i cani "

significa "condurre una vita in povertà", senza dipendere da nessuno. 
    Inoltre , mentre il " cinico " si sentiva cittadino del mondo , il 
nostro "  cinicu "è quasi da isolare , da tenere alla larga ,quasi 
come un cane.

Di quellinatiaroccadineto

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