Ai miei figli
A voi creature alate
che trasvolate l’immenso
come solenni fate
sul vasto campo denso
di tanti redolenti fiori
e di tante piante infestate
da grumi di rancori
portando gioie anelate
a Voi dedico questo afflato
che anima la mia senilità
ed infonde al pigro stato
briciole accese di felicità
Oh! germogli delle mie radici
incisi nella mia rugosa pelle
quando il giorno dona benefici
e si spegne con le sue stelle
Voi porto dolci negli occhi
finché il mio respiro sarà vitale
ed i miei baci pieni di scrocchi
danno senso al mio vero natale
a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo