Lun. Nov 25th, 2024

a cura del prof. Franco Delfino Cosimo

A mia madre

Quante carezze
sulla culla
delle tue
ginocchia !

Arpeggi armoniosi
sui miei neri
capelli
con le tue mani
di piuma !
I tuoi occhi rapivano
il cielo

Svaniva
il tuo dolore
nella gioia
di quell’estasi.

Orgoglio
di donna
e di madre
che ancora adulto
vagheggio.

Tra i fragori
opprimenti
la mia parola
silente
t’invoca.

Sei con me
nelle notti
nelle albe
dolce
come allora

Soave
e tremulo
il tuo volto
avviva
la sofferenza
della tua
bellezza.

Esplode
un arcobaleno
di colori
per me.

Di quellinatiaroccadineto

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