Lun. Nov 25th, 2024

a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo

” sauza ” o ” savuza “

È un piatto povero , preparato per i nostri contadini , fatto di bucce di fave tenere ,con mollica di pane ,aglio ,menta ,olio ed aceto.

Ha un sapore agrodolce ,molto piacevole e si gusta freddo.

Le origini nascono dalla necessità di utilizzare al meglio le fave , i cui semi ( da 2 a 10 in ogni baccello ) appartenevano al “massaro”, proprietario dei terreni coltivati .

Oltre alla misera paga , gli stessi dovevano sfamare la famiglia , facendo ricorso ad ogni espediente.

È così che nasce la “sauza ” ; è così che la creatività e l’ingegno sopperiscono ai fabbisogni di vita necessari !

È la storia del nostro Mezzogiorno , in particolare del nostro territorio , i cui terreni erano nella disponibilità di pochi latifondisti.

Percorso della parola.

Nel ‘700 registriamo l’inizio dell’influenza della cucina francese in Italia.

Ricordiamo :” il Cuoco piemontese perfezionato a Parigi “.

È il trionfo della cucina nobiliare.

Nell ‘ ottocento vede la luce il fondamentale ” Trattato di cucina pasticciera ” di Giovanni Velardi.

Nell’opera c’è tutto uno sfavillio di piatti d’oltralpe e di salse.

Nel decennio francese ,periodo del Regno napoleonico nel sud italia( 1805-1815 ),meglio conosciuto come “Regno delle due Sicilie ” la lingua e i vari dialetti vengono contaminati da parole francesi.

Nel 1808 Manhes viene incaricato di soffocare gli inasprimenti del brigantaggio.

Non ci è difficile far risalire la nostra parola ” sauza ” al francese

” sauce “,che significa appunto “salsa “.

Essendo un intingolo sotto forma di salsa , poiché tutti i componenti vengono sbriciolati ,i nostri antenati

hanno attinto dalla consorella francese ed hanno creato la “sauza”.

La ricetta non si è mai interrotta ed ancora oggi rappresenta una vera e pregiatissima prelibatezza , differenziandosi totalmente dalla generica “sauce”.

Come è noto , quando un vocabolo parte da una lingua ed entra in un ‘altra come prestito ,cambia forma adattandosi al nuovo ambiente linguistico.

Sostituendo ,così,la consonante finale “ce ” di sauce (francese)e mantenendo intatto il resto ,siamo arrivati a ” sauza “.

Nella lingua di tutti i giorni ,la comunicazione dei nostri avi è stata ricca , varia ed originale.

Sopratutto hanno creato il lessico per esigenze pratiche, legate al loro specifico settore di attività .

Tutto con una encomiabile abilità e competenza !

Di quellinatiaroccadineto

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