a cura del Prof. Franco Delfino Cosimo
" nzùrarsi " " nzuràtu " (sposarsi) ( sposato) Le parole , che analizziamo , sono , ormai, un ricordo degli anni '70. Infatti , da tempo , si sentono pronunciare solo a quelli avanzati d' età. Derivano dal latino. " nùbere " ( sposarsi ) , riferito alla donna ; mentre , per l'uomo, si dice "uxorem dùcere"(prendere in moglie ). " Nùbere " , propriamente , significa < prendere il velo> e l'origine della parola è " nubes " , cioè nuvola e , per traslato, " velo ". Il velo, con cui la sposa si copriva (nùbere) durante la cerimonia nuziale , era di color rosso fiamma. Solo dopo millenni il velo è diventato bianco ! Anche sotto l'influsso della Chiesa. Percorso della parola Le "nuptiae " (nupzie) erano le nozze dei Romani. La cerimonia consisteva nella sottoscrizione del contratto di matrimonio da parte degli sposi , i quali , poi , per mezzo della madrina della sposa , congiungevano le loro destre , consacrandosi reciprocamente. Dopo il banchetto , a cui partecipavano i parenti stretti , i sacerdoti , i dieci testimoni e gli amici intimi, lo sposo portava a casa la sposa. La descrizione della cerimonia ci aiuta a capire come si è formata la complessa parola " nzurare o " nzuratu ". Eccellenti i nostri avi che hanno creato, in maniera davvero originale, la parola in cui compaiono le "nuptiae ", che sono diventate" nzu " , avendo conservato il suono della prima parte della parola. Hanno poi aggiunto " are " facendone un verbo . A questo punto " nzu " + " are " è diventato " nzurare " con l'aggiunta della consonante "r " , che ne magnifica il suono. In più c'è l'idea di " uxorem ducere ", cioè " portare la moglie " " condurla verso la casa". Una lodevole perizia linguistica e grande capacità di dialogo con le consonanti fino a formare parole con pratico ed intenso significato!